- COVID-19 RIAPERTURA PISCINE
- REQUISITI IGIENICO-AMBIENTALI
- PUNTI DI PRELIEVO
- TRATTAMENTO DELL’ACQUA
- CLASSIFICAZIONE DELLE PISCINE
- REQUISITI IMPIANTO NATATORIO
- CONTROLLI INTERNI ED ESTERNI
- QUADERNI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA
- RIFERIMENTI NORMATIVI
EMERGENZA COVID-19. MISURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE NEGLI IMPIANTI
SPORTIVI DOTATI DI PISCINA
Allegato 17
Linee guida per la riapertura delle attività’ economiche e produttive
della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
del 16 maggio 2020
Le presenti indicazioni si applicano alle piscine pubbliche, alle piscine finalizzate a gioco acquatico e ad uso collettivo inserite in strutture già’ adibite in via principale ad altre attivita’ ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.). Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale, e quelle alimentate ad acqua di mare.
- Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione. I frequentatori devono rispettare rigorosamente le indicazioni impartite dagli istruttori e assistenti ai bagnanti. Il gestore dovra’ prevedere opportuna segnaletica, incentivando la divulgazione dei messaggi attraverso monitor e/o maxi-schermi, per facilitare la gestione dei flussi e la sensibilizzazione riguardo i comportamenti, mediante adeguata segnaletica.
- Potra’ essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5°C.
- Divieto di accesso del pubblico alle tribune. Divieto di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti.
- Redigere un programma delle attivita’ il piu’ possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilita’ individuale. Se possibile prevedere percorsi divisi per l’ingresso e l’uscita.
- Privilegiare l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
- Organizzare gli spazi e le attivita’ nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere).
- Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli a ppositiarmadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.
- Dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili all’entrata, prevedendo l’obbligo di frizionarsi le mani gia’ in entrata. Altresi’ prevedere i dispenser nelle aree di frequente transito, nell’area solarium o in aree strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori l’igiene delle mani
- La densita’ di affollamento nelle aree solarium e verdi e’ calcolata con un indice di non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona. La densita’ di affollamento in vasca e’ calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Il gestore pertanto e’ tenuto, in ragione delle aree a disposizioni, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto.
- Regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire il
distanziamento sociale di almeno 1,5 m tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. - Al fine di assicurare un livello di protezione dall’infezione assicurare l’efficacia della filiera dei trattamenti dell’acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 – 1,5 mg/l; cloro combinato ? 0,40 mg/l; pH 6.5 – 7.5. Si fa presente che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza di bagnanti. La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di cui sopra e’ non meno di due ore. Dovranno tempestivamente essere adottate tutte le misure di correzione in caso di non conformita’, come pure nell’approssimarsi del valore al limite tabellare.
- Prima dell’apertura della vasca dovra’ essere confermata l’idoneita’ dell’acqua alla balneazione a seguito dell’effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell’allegato 1 all’Accordo Stato Regioni e PP.AA.16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di laboratorio dovranno essere ripetute durante tutta l’apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessita’ sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza piu’ ravvicinata.
- Si rammentano le consuete norme di sicurezza igienica in acqua di piscina: prima di entrarenell’acqua di vasca provvedere ad una accurata doccia saponata su tutto il corpo; e’ obbligatorio l’uso della cuffia; e’ vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare inacqua; ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini contenitivi.
- Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature (sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.).
- Le attrezzature come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrellonietc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. Diversamente la sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata. Evitare l’uso promiscuo di oggetti e biancheria: l’utente dovra’accedere alla piscina munito di tutto l’occorrente.
- Le piscine finalizzate a gioco acquatico in virtu’ della necessita’ di contrastare la diffusione del virus, vengano convertite in vasche per la balneazione. Qualora il gestore sia in grado di assicurare i requisiti nei termini e nei modi del presente documento, attenzionando il distanziamento sociale, l’indicatore di affollamento in vasca, i limiti dei parametri nell’acqua, sono consentite le vasche torrente, toboga, scivoli morbidi.
- Per piscine ad uso collettivo inserite in strutture gia’ adibite in via principale ad altre attivita’ ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) valgono le disposizioni del presente documento, opportunamente vagliate e modulate in relazione al contesto, alla tipologia di piscine, all’afflusso clienti, alle altre attivita’ presenti etc.
- Si raccomanda ai genitori/accompagnatori di avere cura di sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle norme igienico-comportamentali compatibilmente con il loro grado di autonomia e l’eta’ degli stessi.
- Le vasche che non consentono il rispetto delle indicazioni suesposte per inefficacia dei trattamenti (es, piscine gonfiabili), mantenimento del disinfettante cloro attivo libero, o le distanze devono essere interdette all’uso. Pertanto si suggerisce particolare rigoroso monitoraggio nei confronti delle vasche per bambini.
- Tutte le misure dovranno essere integrate nel documento di autocontrollo in un apposito allegato aggiuntivo dedicato al contrasto dell’infezione da SARS-CoV-2.
Requisiti igienico-ambientali
Le acque utilizzate nell’impianto natatorio vengono classificate come segue:
- Acqua di approvvigionamento: è quella utilizzata per l’alimentazione delle vasche (riempimento e reintegro) e quella destinata agli usi igienico-sanitari.
- Acqua di immissione in vasca: è quella costituita sia dall’acqua di ricircolo che da quella di reintegro opportunamente trattate per assicurare i necessari requisiti.
- Acqua contenuta in vasca: è quella presente nel bacino natatorio e pertanto a diretto contatto con i bagnanti.
L’acqua di approvvigionamento deve possedere tutti i requisiti di potabilità previsti dalle vigenti normative di cui alla seguente Tabella B, fatta eccezione per la temperatura.
Nel caso l’acqua di approvvigionamento non provenga da pubblico acquedotto, sull’acqua stessa dovranno essere effettuati controlli di potabilità con frequenza almeno annua o semestrale, per i parametri indicati nel giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano, previsti dalla vigente normativa.
L’acqua di immissione e quella nella vasca devono possedere i requisiti di cui alla seguente Tabella C.
I requisiti di qualità dell’acqua in vasca devono essere raggiunti in qualsiasi punto.
Il controllo dell’acqua di immissione sarà effettuato ogni qualvolta se ne manifesti la necessità per verifiche interne di gestione o sopraggiunti inconvenienti.
Funghi, lieviti e trialometani saranno verificati su richiesta dell’Autorità Sanitaria Competente; i trialometani vengono accertati secondo criteri e parametri fissati dal Ministero della Salute.
Per i metodi di analisi si utilizzano quelli previsti per le acque destinate al consumo umano e Il Ministero della Salute individuerà ulteriori metodi di analisi.
L’acqua delle vasche deve essere completamente rinnovata, previo svuotamento, almeno una volta l’anno e comunque ad ogni inizio di apertura stagionale.
Tabella A – Punti di prelievo
Acqua di approvvigionamento | Campione da prelevarsi da apposito rubinetto posto su tubo di adduzione |
Acqua di immissione in vasca | Campione da prelevarsi da rubinetto posto sulle tubazione di mandata della vasca a valle degli impianti di trattamento |
Acqua in vasca | Campione da prelevarsi in qualsiasi punto in vasca |
Trattamento dell’acqua
Per il trattamento dell’acqua in immissione in vasca è consentito l’uso delle seguenti sostanze elencate come disinfettanti, flocculanti e correttori di pH.
Disinfettanti
- Ozono
- Cloro liquido
- Ipoclorito di sodio
- Ipoclorito di calcio
- Dicloroisocianurato sodico anidro
- Dicloroisocianurato sodico biidrato
- Acido tricloroisocianurico.
Flocculanti
- Solfato di alluminio (solido)
- Solfato di alluminio (soluzione)
- Cloruro ferrico
- Cloro solfato ferrico
- Polidrossicloruro di alluminio
- Polidrossiclorosolfato di alluminio
- Alluminato di sodio (solido,
- Alluminato di sodio (soluzione).
Correttori di pH
- Acido cloridrico
- Acido solforico
- Sodio idrossido
- Sodio bisolfato
- Sodio bicarbonato.
Per disinfettanti, flocculanti e correttori di Ph si adotta lo stesso grado di purezza previsto per le sostanze da utilizzare per la produzione di acqua per consumo umano.
Le sostanze antialghe che possono essere utilizzate sono:
– N-alchil-dimetil-benzilammonio cloruro,
– Poli(idrossietilene(dimetiliminio), etilene(dimetiliminio), metilene dicloruro)
– Poli(ossietilene(dimetiliminio), etilene(dimetiliminio), etilene dicloruro)
L’impiego di sostanze non incluse in questi elenchi deve essere previamente autorizzato dal Ministero della Salute.
Classificazione delle piscine
Ai fini igienico-sanitari le piscine sono classificate in base ai seguenti criteri: destinazione, caratteristiche ambientali e strutturali, tipo di utilizzazione. In base alla loro destinazione le piscine si distinguono nelle seguenti categorie:
a) piscine di proprietà pubblica o privata, destinate ad un’utenza pubblica
Questa categoria comprende le seguenti tipologie di piscine le cui caratteristiche strutturali e gestionali specifiche sono definite da ciascuna regione:
a/1) piscine pubbliche (quali ad esempio le piscine comunali);
a/2) piscine ad uso collettivo: sono quelle inserite in strutture già adibite, in via principale, ad altre attività ricettive (alberghi, camping, complessi ricettivi e simili ) nonchè quelle al servizio di collettività, palestre o simili, accessibili ai soli ospiti, clienti, soci della struttura stessa;
a/3) gli impianti finalizzati al gioco acquatico.
b) piscine la cui natura giuridica è definita dagli artt. 1117 e seguenti del Codice Civile, destinate esclusivamente agli abitanti del condominio ed ai loro ospiti.
c) piscine ad usi speciali collocate all’interno di una struttura di cura, di riabilitazione, termale, la cui disciplina è definita da una normativa specifica.
In base alle caratteristiche strutturali ed ambientali le piscine si distinguono in:
a) scoperte se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali non confinati entro strutture chiuse permanenti;
b) coperte se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali confinati entro strutture chiuse permanenti;
c) di tipo misto se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali scoperti e coperti utilizzabili anche contemporaneamente;
d) di tipo convertibile se costituite da complessi con uno o più bacini artificiali nei quali gli spazi destinati alle attività possono essere aperti o chiusi in relazione alle condizioni atmosferiche.
In base alla loro utilizzazione si individuano, nelle varie tipologie di piscine, i seguenti tipi di vasche:
a) per nuotatori e di addestramento al nuoto, aventi requisiti che consentono l’esercizio delle attività natatorie in conformità al genere ed al livello di prestazioni per le quali è destinata la piscina, nel rispetto delle norme della Federazione Italiana Nuoto (FIN) e della Fédération Internazionale de Natation Amateur (FINA), per quanto concerne le vasche agonistiche;
b) per tuffi ed attività subacquee, aventi requisiti che consentono l’esercizio delle attività in conformità al genere ed al livello di prestazioni per le quali è destinata la piscina, nel rispetto delle norme della Federazione Italiana Nuoto (FIN) e della Fédération Internationale de Natation Amateur (FINA) per quanto concerne i tuffi;
c) ricreative, aventi requisiti morfologici e funzionali che le rendono idonee per il gioco e la balneazione;
d) per bambini, aventi requisiti morfologici e funzionali, quali la profondità 60 cm, che le rendono idonee per la balneazione dei bambini;
e) polifunzionali, aventi caratteristiche morfologiche e funzionali che consentono l’uso contemporaneo del bacino per attività differenti o che posseggono requisiti di convertibilità che le rendono idonee ad usi diversi;
f) ricreative attrezzate, caratterizzate dalla prevalenza di attrezzature accessorie quali acquascivoli, sistemi di formazione di onde, fondi mobili, ecc.;
g) per usi riabilitativi, aventi requisiti morfologici e funzionali nonché dotazione di attrezzature specifiche per l’esercizio esclusivo di attività riabilitative e rieducative sotto il controllo sanitario specialistico;
h) per usi curativi e termali, nelle quali l’acqua viene utilizzata come mezzo terapeutico in relazione alle sue caratteristiche fisico – chimiche intrinseche e/o alle modalità con cui viene in contatto dei bagnanti e nelle quali l’esercizio delle attività di balneazione viene effettuato sotto il controllo sanitario specialistico.
Requisiti impianto natatorio
Tabella B – Requisiti dell’acqua di approvvigionamento (rete idrica)
PARAMETRO | ACQUA DI APPROVVIGIONAMENTO |
Colore | Valore dell’acqua potabile |
Sostanze organiche | ≤ 2 mg/l di O2 |
Nitrati | Valore dell’acqua potabile |
Tabella C – Requisiti dell’acqua in immissione e contenuta in vasca
PARAMETRO | ACQUA DI IMMISSIONE | ACQUA DI VASCA |
Requisiti fisici | ||
Temperatura vasche scoperte | 18° C – 30° C | 18° C – 30° C |
pH disinfezione a base di cloro | 6.5 – 7.5 | 6.5 – 7.5 |
Torbidità in SiO2 | ≤ 2 mg/l SiO2 | ≤ 4 mg/l SiO2 |
Solidi grossolani | Assenti | Assenti |
Solidi sospesi | ≤ 2 mg/l (filtrazione su membrana da 0,45 µm) | ≤ 4 mg/l (filtrazione su membrana da 0,45 µm) |
Colore | Valore dell’acqua potabile | ≤ 5 mg/l Pt/Co oltre quello dell’acqua di approvvigionamento |
Requisiti chimici | ||
Cloro attivo libero | 0,6 ÷ 1,8 mg/l Cl2 | 0,7 ÷ 1,5 mg/l Cl2 |
Cloro attivo combinato | ≤ 0,2 mg/l Cl2 | ≤ 0,4 mg/l Cl2 |
Impiego combinato Ozono-Cloro:
Cloro attivo libero Cloro attivo combinato Ozono |
0,4 ÷ 1,6 mg/l Cl2 ≤ 0,05 mg/l Cl2 ≤0,01 mg/l O3
|
0,4 ÷ 1,0 mg/l Cl2 ≤ 0,2 mg/l Cl2 ≤ 0,01 mg/l O3 |
Acido isocianurico | ≤ 75 mg/l | ≤ 75 mg/l |
Sostanze organiche (analisi permanganato) | ≤ 2 mg/l di O2 | ≤ 2 mg/l di O2 |
Nitrati | Valore dell’acqua potabile | ≤ 20 mg/l NO3 |
Flocculanti | ≤ 0,2 mg/l in Al o Fe(rispetto al flocculante impiegato) | ≤ 0,2 mg/l in Al o Fe
(rispetto al flocculante impiegato) |
Requisiti microbiologici | ||
Conta batterica a 22° | ≤ 100 ufc/l ml | ≤ 200 ufc/l ml |
Conta batterica a 36° | ≤ 10 ufc/l ml | ≤ 100 ufc/l ml |
E. coli | 0 ufc/100 ml | 0 ufc/100 ml |
Enterococchi | 0 ufc/100 ml | 0 ufc/100 ml |
Staphylococcus aureus | 0 ufc/100 ml | ≤ 1 ufc/100 ml |
Pseudomonas aeruginosa | 0 ufc/100 ml | ≤ 1ufc/100 ml |
Controlli interni ed esterni
I controlli per la verifica del corretto funzionamento delle piscine sono distinti in controlli interni, eseguiti a cura del responsabile dell’attività, e controlli esterni, di competenza dell’Azienda Sanitaria Locale.
Per quanto riguarda i controlli interni, il responsabile dell’attività deve garantire la corretta gestione della piscina nel rispetto di quanto, in proposito, di seguito riportato. I controlli interni devono essere eseguiti, nel rispetto delle procedure della qualità, secondo protocolli di gestione e di autocontrollo; a tal fine il responsabile dell’attività deve redigere un documento di valutazione del rischio, in cui è considerata ogni fase che potrebbe rivelarsi critica nella gestione dell’attività..
Il documento deve tenere conto dei seguenti principi:
- analisi dei potenziali pericoli igienico-sanitari per la piscina, con particolare riguardo alla prevenzione della legionellosi;
- analisi dei potenziali pericoli per la sicurezza di frequentatori e bagnanti;
- individuazione dei punti o delle fasi in cui possono verificarsi tali pericoli e definizione delle relative misure preventive da adottare;
- individuazione dei punti critici e definizione dei limiti critici degli stessi;
- definizione del sistema di monitoraggio;
- individuazione delle azioni di prevenzione e protezione nonché di correzione;
- verifiche del piano e riesame periodico, anche in relazione al variare delle condizioni iniziali, delle analisi dei rischi, dei punti critici, e delle procedure in materia di controllo e sorveglianza.
Con frequenza annuale e, comunque, preventivamente ad ogni riattivazione della piscina, deve essere eseguita e documentata la verifica del buon funzionamento di ogni tipologia d’impianto installato e, in particolare, degli impianti di trattamento dell’aria e dell’acqua. Il responsabile dell’attività deve garantire che siano applicate, mantenute e aggiornate le procedure
previste nel documento di valutazione del rischio.
Il responsabile dell’attività deve altresì tenere a disposizione dell’autorità incaricata del controllo i seguenti documenti:
- registro controlli, secondo la Norma UNI10637;
- un registro delle caratteristiche tecnico-funzionali che riporti le indicazioni di cui agli allegati specifici A e B.
Laddove fosse attivato un sistema di controllo a distanza i registri possono essere conservati anche presso la sede della società di gestione, purché presso l’impianto sia, comunque, possibile visionarne il contenuto. Qualora, in seguito ai controlli di cui sopra, il responsabile dell’attività riscontri valori dei parametri igienico-sanitari non conformi a quanto stabilito negli allegati, deve provvedere alla identificazione del problema ed al ripristino delle condizioni ottimali. Qualora la non conformità riscontrata possa costituire un grave rischio per la salute il titolare dell’attività, oltre all’adozione dei necessari provvedimenti cautelativi, deve darne tempestiva comunicazione all’Azienda Sanitaria Locale.
La documentazione relativa alle attività svolte nell’ambito dei controlli interni, deve essere tenuta a disposizione dell’Azienda Sanitaria Locale per un periodo di almeno due anni. L’Azienda Sanitaria Locale effettua controlli ispettivi, campionamento e analisi sull’acqua di vasca volti a verificare il rispetto dei requisiti previsti dalle presenti disposizioni. Detti controlli sono svolti sulla base dei criteri di cui agli Allegati specifici, sulla base di appositi piani di controllo e vigilanza e secondo modalità e frequenza che tengano conto della tipologia degli impianti esistenti all’interno degli specifici ambiti territoriali, con particolare attenzione ai punti critici evidenziati nei protocolli di gestione e di autocontrollo predisposti dal titolare dell’attività.
Quaderni per la salute e la sicurezza – ISPESL
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Riferimenti normativi
- Conferenza permanente Stato-Regioni del 11 luglio 1991 relativo agli “aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine pubbliche ad uso natatorio”;
- Accordo del 16 gennaio 2003 tra Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sugli “aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio”;
- Accordo tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulla “Disciplina interregionale delle piscine” – Conferenza dei Presidenti del 16 gennaio 2004;
- UNI EN 10637 “Piscine – Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina” Milano giugno 1997;
- Legge 24 ottobre 200 n. 323 “Riordino del settore termale” G.U. 8 novembre 2000 n. 261;
- Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni “Vademecum della sicurezza per tutti – Sport acquatici” UPI 2003;
- Word Healt Organization: “Guideline for safe recretional wather environments: coastal and fresh-waters: Draft for consultation”, Ginevra WHO 1988;
- Atti del 41° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità pubblica, Workshop 8 Genova 2004.
Servizi G&A per il controllo delle acque delle piscine
Progettazione e controllo degli impianti
- Progettazione esecutiva di impianti idrico-sanitari con trattamento-disinfezione delle acque di approvvigionamento provenienti da rete pubblica o da pozzi privati;
- Qualificazione dei fornitori di biocidi PMC (Presidi Medico Chirurgici) in relazione all’efficacia dei prodotti ed al costo-beneficio dei trattamenti;
- Collaudo tecnico-sanitario dell’impianto con rilascio di rapporti di prova presso laboratori pubblici o privati accreditati ACCREDIA;
- Controllo microbiologico e chimico-fisico periodico per la verifica della corretta gestione degli impianti.
Protocollo operativo di intervento
- Check up generale dell’impianto e analisi della documentazione tecnica fornite dal Cliente e dalla società di costruzione e manutenzione degli impianti;
- Redazione della “Procedura di gestione e controllo delle acque destinate ad uso natatorio” in piscine coperte redatto secondo il Sistema HACCP e Risk Assessment delle nuove norme ISO 9001 e 14001;
- Nomina di un Responsabile per la gestione del rischio che comprenda la valorizzazione della politica di prevenzione e l’applicazione delle misure di controllo;
- Gestione dell’eventuale rischio rilevato derivante dall’impianto idrosanitario e di trattamento creando le misure correttive necessarie al ridurre al minimo il rischio evidenziato;
- Istituzione del “Registro degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria” degli impianti idrico-sanitari e di trattamento delle acque;
- Corso di informazione-formazione per i Responsabili e gli Addetti coinvolti nel controllo/sanificazione/manutenzione dell’impianto natatorio (corso notificato di 2 ore con registro presenze, moduli didattici, test di uscita, certificato di frequenza);
- Audit semestrale sullo stato tecnico-sanitario della struttura e sulle modalità di gestione del processo di manutenzione/sanificazione con evidenza delle azioni correttive e/o di miglioramento da intraprendere per migliorare il processo, tutelare la proprietà e la salute degli ospiti.