La sanificazione si evolve in strategie per la salubrità degli ambienti
Con la bella stagione il turismo si è rimesso in attività dopo lunghi mesi di restrizioni. Quello che più conta ora per gli operatori dell’Horeca è continuare a garantire alti standard di igiene e sicurezza. Metodi e approcci per assicurare la salubrità degli ambienti assumeranno rilevanza strategica.
Siamo in piena estate. Per molti le ferie sono iniziate e la gente, costretta a stare a lungo al chiuso, limitare i propri spostamenti e non poter frequentare i soliti luoghi di svago e socialità, comincia a ritornare a pieno ritmo nei locali, nei ristoranti e negli alberghi. L’entusiasmo per il ritorno alla “normalità” vale a maggior ragione anche per gli operatori del settore, desiderosi di riaprire le saracinesche e riprendere il lavoro. Di certo, le misure restrittive imposte nell’ultimo anno e mezzo hanno pesato a tutti e le persone non vedono l’ora di dire definitivamente addio alle mascherine, all’obbligo di igienizzarsi continuamente le mani e mantenere le distanze di sicurezza. E se da adesso in poi (speriamo), grazie anche ai vaccini e con la tracciabilità del Green Pass, la gente potrà stare più tranquilla, gli operatori e gli imprenditori, specialmente del mondo Horeca, non potranno permettersi leggerezze per tutto ciò che riguarda l’igiene e la sicurezza.
Sanificare e igienizzare gli ambienti chiusi ha acquisito sempre più importanza in seguito alle inaspettate problematiche legate all’emergenza sanitaria ancora in corso con cui tutti noi ci siamo confrontati e che hanno spostato la nostra attenzione su nuove priorità ed esigenze. Possiamo certamente dire che da qui in avanti le problematiche relative ai metodi e agli approcci che garantiscono la salubrità degli ambienti assumeranno rilevanza strategica per l’intero settore food & hospitality. La crisi sanitaria ha contribuito a riportane l’attenzione del settore Horeca sulle tematiche delle tecnologie, dei sistemi e dei protocolli di pulizia e sanificazione esistenti, che però si sono rivelati poco efficaci di fronte al virus.
Il glossario dell’igiene
Ricordiamo che la legislazione attuale (DM 7 luglio 1997, n. 274 recante “Regolamento di attuazione degli articoli 1 e 4 della L. 25 gennaio 1994, n. 82 per la disciplina delle attività di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”) ci fornisce le seguenti definizioni:
- PULIZIA: sono attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati e aree di pertinenza;
- DISINFEZIONE: sono attività di disinfezione quelle che riguardano il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
- DISINFESTAZIONE: sono attività di disinfestazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o riserve di agenti infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate. La disinfestazione può essere integrale se rivolta a tutte le specie infestanti ovvero mirata se rivolta a singola specie;
- DERATTIZZAZIONE: sono attività di derattizzazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni di disinfestazione atti a determinare o la distruzione completa oppure la riduzione del numero della popolazione dei ratti o dei topi al di sotto di una certa soglia;
- SANIFICAZIONE: sono attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore”.
Ottimizzazione delle risorse e utilizzo di prodotti innovativi
La crisi sanitaria ha provocato anche un aumento dell’interesse e della sensibilità degli operatori verso diversi approcci e metodologie che permettono il raggiungimento di risultati migliori ottimizzando le risorse e utilizzando tecnologie e prodotti innovativi per pulire e sanificare gli ambienti. È importante sottolineare che alcune di queste tecnologie si basano su processi simili a quelli che avvengono in natura e perciò non prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche disinfettanti o igienizzanti. La maggior parte di esse non necessita di materiali di consumo e sono quindi al contempo efficaci, non richiedono competenze particolari e sono rispettose dell’ambiente.
La salubrità degli ambienti diventa qualità essenziale degli edifici
Il concetto di salubrità degli ambienti confinati diventata un valore anche giuridico che si traduce in riconoscimento di diritti del singolo o della comunità che vive e/o utilizza gli spazi. Sono maturi i tempi per trasformare la salubrità degli ambienti chiusi in una qualità essenziale degli edifici al pari della sua efficienza energetica, che costituisce sotto forma di certificazione un elemento essenziale per la salute pubblica.
Infatti ad oggi, grazie alla dolorosa spinta della pandemia, stiamo assistendo ad una evoluzione in termini di standard che debbano essere alla base di un servizio integrato di prevenzione delle contaminazioni di origine biologica, chimica e fisica finalizzato alla salubrità degli ambienti di lavoro ed aperti al pubblico – Servizio di Certificazione di Kiwa Italia ST SAL-AMB che definisce per la prima volta requisiti di tipo scientifico, comportamentale e gestionale (Servizio integrato di prevenzione) – definendo i risultati attesi (obiettivi di risultato tipo scientifico e comportamentale) e i requisiti relativi alla tipologia e frequenza di controlli interni.
Definizione di nuove competenze di tipo manageriale
Dunque i nuovi metodi e approcci per garantire la salubrità degli ambienti superano i concetti attuali di sanificazione, dando maggiore importanza alle prestazioni e al mantenimento dei risultati. Questo spostamento del baricentro e le logiche della sanificazione favoriscono anche la necessità di evoluzione e la definizione di nuove competenze di tipo manageriale. Pensiamo al Manager per la salubrità degli ambienti (Msa), figura chiave che non si limita, come nel caso del Covid Manager, a gestire una singola minaccia, ma è in grado di soddisfare la domanda delle aziende che vedono l’integrazione tra sicurezza, salute, ambiente e prevenzione delle contaminazioni come la modalità più efficace per perseguire la conformità legislativa, le strategie aziendali e le esigenze di lavoratori e utenti in una prospettiva di eccellenza e di miglioramento continuo.