Street Food, alla riscoperta di Made in Italy e le nuove opportunità d’impresa
Lo Street Food – un business in costante crescita
Lo Street Food – letteralmente Cibo di Strada o Cibo per Strada – in Italia, come emerge da uno studio condotto da Coldiretti nel 2016, si rivela come una tendenza che sta caratterizzando le abitudini alimentari degli italiani.
Tra le cause di questa crescita, oltre al fattore economico, contribuisce anche il significativo aumento tra i consumatori della “riscoperta del territorio e delle sue tradizioni gastronomiche”.
Il 60% del nostro paese predilige cibo di strada locale, cioè prodotti come pizza, piadine, arrosticini, arancini, focacce, porchetta, pane e panelle, lampredotto, pane con la milza; solo il 10% sceglie cibi etnici come il kebab, mentre il 3% è attratto soprattutto da cibi internazionali come hot dog, hamburger e waffels di origine americana.
In testa alla classifica delle regioni italiane per lo sviluppo dello street food, si colloca la Lombardia con 288 realtà e un incremento annuo del 26%, seguita da Puglia con 271 e da Lazio con 237, Sicilia con 201, Campania con 189, Piemonte con 187, Veneto con 161 e Toscana con 142 (dati elaborati da Coldiretti su base informazioni Unioncamere relativi a marzo 2016)
(Fonte Coldiretti – “Cibo di strada tra rischi ed opportunità”)
Lo street food è una moda destinata a durare?
Tirando le somme dello Street Food italiano si evidenzia il fatto che non si tratta di un fenomeno di moda passeggero. Ulteriore conferme arrivano da un’altra ricerca finanziata dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, secondo cui in Italia, a partire dal 2012, si sta sviluppando “una forma di Street Food che si distingue da quelle storicamente presenti nella nostra penisola per tipi di piatti offerti, strategie di marketing, uso degli spazi cittadini e profilo socio-anagrafico dei commercianti.”
Un nuovo filone caratterizzato da mezzi e automezzi di vendita accattivanti nelle forme e colori e caratterizzati da piatti gourmet con ingredienti freschi, biologici, locali, stagionali, attraggono durante eventi pubblici e privati, fiere e sagre, una crescente folla di “foodies” che rappresentano i consumatori del terzo millennio alla ricerca di nuove esperienze alimentari.
Con lo street food si porta un ristorante in mezzo alla gente?
Indubbiamente lo Street Food si conferma come qualcosa di più rilevante di una semplice tradizione o abitudine alimentare e ciò significa soprattutto che non si tratta semplicemente di portare un ristorante in mezzo alla strada o in una piazza.
Le enormi potenzialità di crescita dello street food, viste le specificità del servizio che offre, vanno sviluppate con particolare attenzione per l’igiene e la sicurezza alimentare e la corretta informazione ai cittadini in materia di sostanze allergeniche, nel rispetto delle buone prassi di preparazione e conservazione degli alimenti per la tutela della salute dei consumatori.
L’uso di moderne tecnologie per la preparazione e la conservazione del cibo, unite ad una efficiente organizzazione del lavoro e alla formazione-addestramento degli operatori, sono requisiti indispensabili per assicurare successo all’impresa e adeguati ritorni sull’investimento effettuato.
La corretta gestione dei processi produttivi di vendita e somministrazione basati sulla scelta di materie prime di qualità e sulla professionalità degli addetti, deve essere supportata da specialisti del settore per garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie e commerciali e la salute dei consumatori.