Mantenere l’occhio vigile sulle frodi alimentari
Nell’ambito dei prodotti agroalimentari, il Made in Italy è diventato uno dei “brand” nazionali più importanti e ricercati. Tale popolarità ha inevitabilmente portato a risvolti negativi, quali l’aumento delle frodi alimentari, prima tra tutte l’Italian sounding, ossia l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia nella promozione di prodotti in realtà non riconducibili al nostro Paese. A livello mondiale, il giro d’affari annuo dell’Italian sounding è stimato in più di 50 miliardi di euro l’anno, circa il doppio dell’attuale valore delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari: in pratica almeno due prodotti su tre commercializzati all’estero sono riconducibili solo apparentemente al nostro Paese.
Con “frode alimentare” si fa riferimento alla produzione, detenzione, commercio, vendita o somministrazione di alimenti non conformi alla legislazione vigente. Ci sono due tipologie di frodi: quelle sanitarie, dette anche frodi tossiche, in quanto costituiscono una minaccia per la salute provocando un danno, e quelle commerciali, che danneggiano gli interessi economici del consumatore senza arrecare necessariamente danno alla sua salute.
Esempi di frodi sono:
- Alterazioni: sono modifiche delle caratteristiche chimico-fisiche e/o organolettiche di un alimento, dovute a processi degenerativi spontanei provocati da errate modalità di gestione o conservazione. Un esempio di frode è la vendita di olio rancido.
- Adulterazioni: la modifica della composizione di un alimento sottraendo o aggiungendo componenti senza dichiararlo. Le adulterazioni hanno riflessi commerciali e igienico-nutrizionali; in alcuni casi mettono a rischio la salute. Esempi sono la vendita di latte scremato per latte intero o di vino addizionato con acqua o con alcool metilico.
- Sofisticazioni: consistono nell’aggiunta di sostanze con lo scopo di migliorare l’aspetto o di coprire difetti. Esempi sono l’aggiunta di solfiti nelle carni per ravvivarne il colore, o mozzarella trattata con perossido di benzoile per renderla più bianca.
- Contraffazioni: consistono nel formare ex novo un alimento con l’apparenza della genuinità ma prodotto con sostanze diverse, per qualità o quantità, da quelle di cui normalmente è composto. Esempi sono la vendita di prodotti scongelati per freschi o la vendita di olio di semi per olio di oliva. I prodotti più coinvolti nelle frodi alimentari sono quelli con denominazione Dop e Igp, i prodotti biologici e i vini. Per affrontare il problema e potersi difendere sono necessarie la conoscenza scientifica e la consapevolezza: gli Osa (Operatore del settore alimentare) devono essere consapevoli del ruolo svolto nella produzione, trasformazione e somministrazione di alimenti sicuri.
Scritto da: Alessandra Napoli e Massimo Artorige Giubilesi per www.newbusinessmedia.it