Frodi Alimentari
Talvolta non è necessario essere dei professionisti per percepire nel vino pregiato lo spiacevole aroma di tappo che interessa 1 bottiglia su 20, ma di chi è la colpa? Diciamo di nessuno perché di tratta di un’alterazione del prodotto, non di una vera e propria frode alimentare.
Ben più complicato risulterebbe accorgersi che il miele che stiamo consumando non è del tutto naturale visto che parte degli zuccheri contenuti sono stati irregolarmente aggiunti dal produttore (sofisticazione) o magari che un certo formaggio a buon prezzo sia stato prodotto con l’aggiunta di scarti di prodotti lattiero-caseari appositamente trattati (adulterazione) o che un particolare olio extravergine di oliva DOP sia stato prodotto da olive provenienti da chissà quali regioni sconosciute(contraffazione).
In Italia nel 2008 l’Autorità Competente (Ministeri, ASL, NAS, ICQ, Guardia di Finanza, Guardia Costiera) hanno sequestrato circa 38 mila tonnellate di prodotti destinati alla tavola per un valore commerciale di oltre 400 milioni di euro (carni e allevamenti, vini e bevande alcoliche, conserve alimentari, farine, paste e sementi le categorie di prodotti maggiormente colpiti), mentre l’agro-pirateria produce per il nostro paese una perdita di valore stimato per difetto in 70 miliardi di Euro/anno che corrisponde al 50% dell’intero fatturato del nostro comparto alimentare industriale e artigianale.
Numeri che fanno rabbrividire e che spiegano come la filiera alimentare globalizzata sia diventata soprattutto negli ultimi dieci anni, appannaggio di organizzazioni criminali che attentano al nostro portafoglio, ma spesso anche alla nostra salute.
Ci sono però forti segnali di consapevolezza da parte dei consumatori nel recuperare quanto perduto negli ultimi anni: dalle sane abitudini a privilegiare il consumo di prodotti territoriali e stagionali, alla ricerca dell’origine e dei requisiti di sicurezza degli alimenti, soprattutto se destinati alle famiglie con bambini e anziani.
Diventa pertanto fondamentale da parte di tutti gli OSA (Operatori del settore Alimentare) possedere competenze sempre più avanzate per trasformare, somministrare, vendere alimenti in grado di ridurre i rischi igienici dei processi, tutelare la sicurezza dei prodotti e quindi anche la salute dei consumatori.
Scritto da: Giubilesi & Associati per Rivista Ristorarte (2014)