Cultura dell’accoglienza – Rinascimento del foodservice & hospitality
I nuovi modelli di mercato emersi in seguito all’emergenza sanitaria impongono nuove strategie e processi. Il “rinascimento” del foodservice & hospitality passa non solo da igiene e sicurezza, ma anche dal saper investire su uno sviluppo positivo e su azioni di marketing mirate.
Giubilesi&Associati per Italia a Tavola
I fattori che garantiscono il successo di una qualsiasi attività nella filiera agroalimentare, soprattutto nel segmento B2C, sono molteplici e intrecciati tra loro: la posizione geografica, la location, il prodotto, l’offerta, il prezzo, la food experience, solo per citarne alcuni, perché ogni elemento ha la sua importanza nell’insieme dei fattori necessari per avere un sistema di business vincente. I componenti veramente rilevanti sono tutte le attività che riguardano la corretta progettazione (anche concettuale) e le strategie di gestione che devono inglobarsi in un costante flusso di azioni mirate di comunicazione e marketing.
Aggiungo un altro elemento fondamentale (per non dire il più importante) che durante i trent’anni di attività di consulente si è rilevato di gran lunga quello che ha fatto e continua a fare la differenza tra le attività di successo e quelle che di fronte alle prime insidie e difficoltà chiudono i battenti. Tra gli errori sistematici che fanno gli imprenditori F&H c’è quello di concentrare gli sforzi e l’attenzione esclusivamente sul prodotto finito, sul piatto che esce dalla cucina, sull’arredo della sala o della camera, sul design, cioè sul cosiddetto “output”. Senza nulla togliere alla necessità di presentarsi bene, perché sappiamo che anche l’occhio vuole la sua parte, l’importanza della forma non deve prevalere sulla sostanza, sarebbe come confondere contenitore con contenuto, senza dimenticare che bisogna mantenere un equilibrio stabile tra identità, visione, competenze, adattamento.